Alcuni ne hanno paura ma i pipistrelli sono molto utili all’uomo. Su tutto, si nutrono di zanzare evitando che la nostra pelle si riempia di punture. Tanto che in molte città italiane si moltiplicano le bat-box, abitazioni in legno per ospitare i chirotteri e contrastare l’invasione delle zanzare. Eppure, la loro esistenza potrebbe essere a rischio. Uno studio dell’Università di Koblez di Landau ha rilevato che la contaminazione da pesticidi della dieta dei pipistrelli può, a lungo termine, avere effetti pericolosi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Toxicology and Chemistry.
Più vulnerabili di altri
La ricerca ha mostrato che, fra i tanti animali danneggiati dai pesticidi, i pipistrelli sono i più vulnerabili. I ricercatori hanno valutato gli effetti sui pipistrelli che si nutrivano in un campo con alberi da frutto. L’applicazione di un pesticida come il fenoxycarb, che ostacola la crescita degli insetti, comporta la presenza di residui chimici su insetti, ragni e falene. Gli insetti volanti tra i meno contaminati, mentre si è registrata una più alta contaminazione tra quelli che si nutrono di foglie.
Tre scenari possibili
Sulla base dei dati di contaminazione raccolti in due settimane, gli scienziati hanno quindi elaborato vari scenari.
Nel migliore, nel quale i pipistrelli potevano trovare gli insetti di cui si cibano anche in aree non inquinate, nessuna delle sei specie considerate aveva effetti a lungo termine per colpa dei pesticidi.
Nello scenario peggiore, ben tre specie erano invece danneggiate: in particolare i problemi maggiori erano a carico della specie del pipistrello detto spigolatore che si nutre di insetti e ragni delle foglie degli alberi da frutto.