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Pipistrelli ed Ebola. Non dobbiamo temere nulla

Nuove evidenze indicano che i pipistrelli siano il serbatoio naturale (cioè il “contenitore”) dell’ebola.

Dobbiamo però fare alcune precisazioni:

In primis: non tutti i pipistrelli sarebbero (il condizionale è d’obbligo visto che non è ancora appurato SE i pipistrelli siano stati un vettore per l’uomo) implicati nella trasmissione dell’ebola, quelli in questione si chiamano pterodopidi o volpi volanti.GreyHeadedFlyingFoxEbola

Volpi volanti perchè hanno il muso simile a quello di un cane o di una volpe e occhi grandi per individuare la frutta di cui si nutrono, contribuendo, con la dispersione dei semi e all’impollinazione di diverse piante (proprio come per noi le api) alla rigenerazione delle foreste pluviali e quindi alla presenza dell’ossigeno che respiriamo.

Possiamo anche aggiungere che in Europa non ci sono le specie incriminate e quindi se mai doveste incontrare un pipistrello quello non sarà certo un vettore del virus dell’ebola, anzi ci preme ricordare che qui in Italia mai nessun pipistrello ha veicolato un qualsiasi tipo di malattia.

L’ebola potete prenderla molto facilmente da un vostro conspecifico ( Homo sapiens sapiens) ammalato. Ma a monte come l’uomo si può ammalare di Ebola?

Direttamente dai pipistrelli, tramite piccole antilopi (dette cefalofi) o dai primati.

La volpe volante defecando può liberare pezzetti di frutta farcita di virus che può essere consumata da un cefalofo o da un primate. In Africa povertà,miseria e usanze locali portano l’uomo a consumare il bushmeat, letteralmente carne di cespuglio. Tutto il cacciabile viene cacciato, incluso pipistrelli, scimmie e antilopi. Ancora però poco si sa di come esattamente dagli animali infetti passi all’uomo, innescando il contagio uomo-uomo. Gli studi sulle sporadiche epidemie che causano alta mortalità su scimmie e cefalofi sono pochi, mentre è risaputo che i pipistrelli sono immuni a questa come altre malattie grazie al loro patrimonio genetico che se attentamente studiato potrebbe aiutarci a battere tante malattie. Se in Africa iniziasse un’eliminazione di massa di questi animali a bastonate il contatto ravvicinato non farebbe altro che aumentare la possibilità di contagio invece di arginarla, inoltre sottolineiamo che la deforestazione senza scrupoli mette a contatto più facilmente la fauna della foresta pluviale con l’uomo.

L’attuale epidemia di Ebola che è passata inspiegabilmente dall’Africa centrale all’Africa orientale è causata dalla povertà, miseria e ignoranza che infestano l’Africa; le aziende farmaucetiche non hanno mai investito per cercare un vaccino o un antidoto perchè non sarebbe stato economicamente conveniente e infine gli scarsi finanziamenti che riceve la ricerca scientifica in campo zoologico che tanto può nella prevenzione e nell’individuazione di nuove possibili pandemie.

Quindi lasciate in pace i pipistrelli che vivono nelle vostre grondaie e bat-box che fanno tante scorpacciate di insetti e la cui utilità è incontrovertibile.

Gaetano Fichera

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