Novità

TESORI, da “Appunti dalla mia amaca” Ieri, mentre tutto il mondo (è un ...     A Coimbra i pipistrelli “preservano” i libri in biblioteca Molti turisti visitano Coimbra per ...     News dall’Italia e dal mondo Le notti di luna piena spaventano i ...     Il “tuo” aiuto concreto in difesa dei pipistrelli italiani Ciao a tutti, innanzitutto una prem ...     Alimentazione neonato nudo I pipistrelli italiani appena nati, ...     Pipistrelli usano muscoli superveloci per ecolocalizzazione Una specie di pipistrello europea s ...    

Cuba, scoperta pianta che segnala la sua presenza ai pipistrelli

Una pianta cubana che dipende dai pipistrelli per l’impollinazione avrebbe sviluppato una foglia molto speciale che funziona come una parabola satellitare per il sonar dei chirotteri.
È la prima volta che una caratteristica simile viene scoperta tra le piante, che in genere si affidano ai colori sgargianti per attrarre gli insetti pollinatori. Centinaia di piante dipendono però dai pipistrelli per l’impollinazione, e i ricercatori stanno ancora cercando di capire come facciano i mammiferi volanti a individuarle.
In laboratorio, i ricercatori hano notato che il vampiro acchiappamosche (Glossophaga soricina) era molto abile nell’individuare forme semisferiche concave nascoste tra le foglie artificiali.
In seguito, il coautore dello studio Ralph Simon dell’Università di Ulm, in Germania, ha visto una fotografia di una pianta cubana chiamata Marcgravia evenia. “Ho notato la foglia a forma di disco sopra il fiore e ho pensato, caspita, assomiglia proprio una parabola concava… potrebbe essere un segnale per i pipistrelli”.
“All’epoca”, spiega il coautore dello studi Marc Holdereid dell’Università di Bristol in Inghilterra, “non sapevamo neanche che questa pianta venisse impollinata dai pipistrelli”.
Negli esperimenti in laboratorio, i pipistrelli si sono dimostrati in grado di individuare un recipiente nascosto con sostanze nutrienti circa il 50% più velocemente se questo era accompagnato da una foglia di M. evenia. Se il recipiente era accompagnato da una foglia comune, i tempi di ricerca dei pipistrelli diminuivano di circa il 6%.
I ricercatori hanno anche studiato l’intensità e la direzione di un sonar di pipistrello simulato puntato su una foglia di M. evenia. I risultati hanno dimostrato che l’eco risultava uguale per il pipistrello pressoché da qualsiasi angolazione, il che significa, come hanno scritto nel loro rapporto, che risultava “costantemente individuabile per un pipistrello di passaggio”.
M. evenia è una pianta rara e ha una distribuzione scostante in natura, perciò. secondo Simon, la capacità di attrarre i pipistrelli da una certa distanza e cruciale per la sua sopravvivenza.
“I pipistrelli si spostano su territori abbastanza ampi, e possono portare il polline a esemplari anche distanti”, spiega il ricercatore.
Un’altra pianta neotropicale, M. holtonii, richiama i pipistrelli attraverso uno “specchio” acustico specializzato posto all’interno dei suoi fiori.
Ma “ciò che abbiamo scoperto rappresenta qualcosa in più”, spiega Holdereid. “Nel primo caso, si tratta di un piccolo riflettore che produce un segnale locale. Il pipistrello deve sapere già dove si trova il fiore. Ma nel nostro caso, abbiamo scoperto un vero e proprio ecofaro acustico”.
Escludendo M. holtonii e M. evenia, la letteratura botanica riguardo le piante che segnalano la loro presenza ai pollinatori è alquanto scarna. “Direi che stiamo appena cominciando a indagare sul fenomeno”, dice Holdereid.
“Abbiamo studiato due piante impollinate dai pipistrelli e abbiamo scoperto cose incredibili. Ci aspettiamo di scoprirne molte altre; il mondo acustico è ancora tutto da scoprire”.

Tratto da: http://www.blizquotidiano.it

Leave a Reply

Con il patrocinio gratuito di: